PIERANDREA FANIGLIULO 22-01-2017
Riparte con una vittoria casalinga la marcia del Lecce verso la serie cadetta, a farne le spese un modesto Melfi, tenuto in partita più dai nervi saltati dei salentini contro il direttore di gara che dalla bravura o tecnica dei neroverdi. Ma il Matera non molla e le due squadre viaggiano a braccetto in testa alla graduatoria.
E’ il sig. Paterna di Teramo a dirigere l’incontro, una gara sostanzialmente corretta ma portata a termine nella più totale confusione, una prestazione intrisa di insicurezza con cambi di decisione letteralmente inadeguati, non per la categoria ma per la funzione di arbitro in quanto tale. E’ inammissibile tardare nel prendere una decisione, cambiare idea in pochi istanti, essere in costante disaccordo con il tuo collaboratore consultandolo tardivamente, non essere in grado di far capire ai 22 giocatori in campo, ai componenti della panchina, e al pubblico quella che è la tua decisione, sbagliando tempistica, con gestualità inopportuna e fuorviante. Tutto ciò esula dall’eventuale individuazione corretta delle situazioni di gioco. Totale insicurezza, mancanza di fermezza, anche nello sbaglio, porta alla mancanza di credibilità, e ciò comporta all’impossibilità nel continuare l’attività, soprattutto a questi livelli. Confusione e inadeguatezza.Al 22° del primo tempo regolare il gol di Doumbia, su passaggio filtrante di Caturano l’ala francese è tenuta in gioco da Romeo.Al 44° del primo tempo gol degli ospiti contestato. Foggia deposita in rete dopo un involontario passaggio di Vitofrancesco, il primo assistente Vecchi segnala il fuorigioco, ma il direttore di gara smentisce la segnalazione del suo collaboratore convalidando la rete, decisione giusta ma desta perplessità la modalità con cui avviene la segnalazione, con totale mancanza di fermezza rimanendo sul posto anziché correre verso il centro del campo. Tutto ciò aggiunto da una gestualità errata e non consona alla situazione.
Al 9° del secondo tempo rigore non dato ai salentini, Vitofrancesco va via sulla destra e crossa al centro, Laezza atterra e travolge Caturano, il pallone giungerà a Doumbia che impegnerà Gragnaniello. Sfugge ai più il penalty ma è netto.Al 18° del secondo tempo ennesimo episodio dubbio e mal gestito dal direttore di gara, Vitofrancesco pennella un cross dalla destra per Caturano che impegna Gragnaniello e come un falco si catapulta sul pallone vagante ostacolando regolarmente il portiere lucano. Sfera nel sacco e da qui parte un teatrino di oltre 3 minuti tra segnalazioni di gol assegnati ed annullati alternatisi compulsivamente, con un direttore di gara totalmente in bambola che non è in grado di prendere una decisione. Tra proteste, spintoni e conciliaboli con il primo assistente, alla fine si opta per un annullamento. Errato. Tra lo stupore e lo sconforto dei salentini, a farne le spese fra le varie proteste un componente della neroverde che viene allontanato dall’arbitro.Al 35° del secondo tempo ammonito Giosa per una brutta entrata su De Angelis giusto il giallo per lo stopper leccese.Al 45° del secondo tempo è De Angelis a finire sul taccuino del direttore di gara per vibranti proteste su una mancata concezione di un fallo al limite dell’area giallorossa.Al 46° del secondo tempo Vitofrancesco ferma Lodesani lanciato verso la porta difesa da Bleve, corretto il giallo per il terzino salentino.