PIERANDREA FANIGLIULO 4-02-2019
E’ stato un mercato invernale all’insegna dell’ottimizzazione della rosa, quello operato dal ds Meluso per i colori giallorossi. La rosa, che risultava eccessiva per la migliore gestione della stessa, è stata sfoltita e ritoccata con tre tasselli strategici. La prima è stat Tachtsidis che è arrivato in prestito con diritto di riscatto in caso di permanenza in serie B ed obbligo di riscatto nel caso in cui il Lecce dovesse vincere il campionato. Il costo dell’operazione tra ingaggio e premi si aggira intorno agli 400 mila euro lordi; Tumminello è in prestito secco dall’Atalanta ma il ragazzo ha un ingaggio che si aggira attorno ai 800mila euro lordi, per cui il costo che dovrà sopportare il Lecce è di circa 400mila euro lordi; Saraniti è un ritorno alla base e qui vale l’ingaggio che il ragazzo aveva pattuito con il Lecce lo scorso anno in caso di promozione in serie B. Si vocifera che il calciatore, pur di ritornare a Lecce e giocarsi le sue carte in serie B, abbia fatto uno scontosul suo contratto. E’ motivatissimo e l’ha sempre detto: per me Lecce è un punto di partenza, non di arrivo. Quindi darà tutto.Chiricò è andato al Monza ed il Lecce ha realizzato 150mila euro circa; se il ragazzo dovesse essere rivenduto nei prossimi due anni, al Lecce andrebbero altri 250mila euro. Un bel risparmio se si pensa che a Chiricò era stato fatto firmare un quadriennale da 400mila euro lorde. Armellino è stato ceduto sempre al Monza ed al Lecce sono andate circa 500mila euro nette, più il risparmio sull’ingaggio; Doumbia, Lepore, Megelaitis, Dubiskas, Torromino e Tsonev sono andati via, alcuni in prestito secco (i due lituani e Tsonev), altri hanno rescisso ed hanno firmato nuovi contratti. Per tutti loro il Lecce non dovrà corrispondere l’ingaggio.Un mercato, quello di gennaio, fatto così come il Lecce si era prefisso. Il ds Meluso, in pieno accordo con Liverani e con la società, ha operato e portato a termine le operazioni stimate.