Giunge al termine con enorme successo la rassegna musicale del Festival del Capo di Leuca guidata con grande maestria dal maestro Alessandro Licchetta.

Il concerto “Alba ed Apogeo” del Duo Gennari-Ciammarughi, si terrà questa sera, 7 settembre a Tricase e chiude in grande stile la rassegna musicale del 2024. In questa serata conclusiva, le note di Mozart, Schubert, Schumann, Čajkovskij e Sarasate si intrecciano in un dialogo tra violino e pianoforte, offrendo un’esperienza emozionante che passa dalla dolcezza classica all’intensità romantica. Un gran finale che celebra la bellezza e la profondità della musica classica, lasciando un segno indelebile nel cuore degli ascoltatori.

Suoneranno:
Emiliano Gennari al violino
Luca Ciammarughi al pianoforte

Sabato 7 settembre alle ore 21 presso Palazzo Gallone, Tricase.
Ingresso libero

Emiliano Gennari inizia lo studio del violino all’età di 3 anni con Isabella Ripa (metodo Suzuki). Dall’età di 11 anni si forma sotto la guida di Marco Fornaciari con il quale studia tuttora. Da tempo frequenta le masterclass di Markus Placci e, da oltre un anno, segue regolarmente le lezioni e i Corsi di perfezionamento di Stefano Pagliani. È iscritto al Corso Accademico di primo livello presso il Conservatorio “B.Maderna/ G.Lettimi’’, nella classe di Giacomo Del Papa. Nel 2023 vince il primo premio assoluto al Concorso internazionale per Archi Solisti e Quartetto Premio Speciale Paolo Borciani (Forlì). Nello stesso anno si aggiudica il primo premio al Concorso nazionale di esecuzione musicale Città Piove di Sacco. Nel dicembre dello stesso anno, è risultato vincitore della borsa di studio ‘’Attilio Lonardi’’, un concorso che aggiudicava al vincitore l’assegnazione in comodato d’uso gratuito di un violino Joseph Alioyius Marconcini del 1814. Ad Aprile ha vinto il primo premio assoluto nella sezione di categoria al Concorso ‘’Riviera Etrusca’’ di Piombino. Ha preso parte, anche nella veste di violino solista, a concerti organizzati dalla Scuola Italiana d’Archi, sotto la direzione di Stefano Pagliani. Collabora con l’Orchestra da Camera di Rimini diretta da Stefano Pecci e con la Young Musicians Europea Orchestra – YMEO diretta da Paolo Olmi. Ha collaborato in un concerto di musica da camera con l’oboista Paolo Grazia. Suona un violino Giacomo Nesi del 2020.

Luca Ciammarughi è pianista, conduttore radiofonico, scrittore. Dal 2006 in onda su Radio Classica, ha scritto numerosi saggi, fra cui Soviet Piano (Zecchini), Non tocchiamo questo tasto. Musica classica e mondo queer (Curci) e Le ultime Sonate di Schubert (LIM). Allievo di Paolo Bordoni e Dalton Baldwin, ha tenuto concerti in Europa, Stati Uniti e America latina, per istituzioni di prestigio. Recenti i debutti con l’Orchestra Sinfonica di Concepción (Cile) e la Makedonska Filharmonija. L’ultima sua uscita discografica è Rameau nello specchio di Saint-Saens, per Sony. Collabora con il Teatro alla Scala e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Ha insegnato pianoforte al Conservatorio di Siena; attualmente è docente di musica vocale da camera al Conservatorio di Novara e tiene un corso di storia dell’interpretazione pianistica al Conservatorio di Trieste. Ha collaborato con Daniel Barenboim per la realizzazione del cartone animato “Max & Maestro”, Premio Abbiati. È direttore artistico di PianoSofia (Milano) e PianoLab (Martina Franca). Al Museo Teatrale alla Scala cura la rassegna “Dischi e tasti”. Recentemente ha suonato sotto la direzione di Shlomo Mintz, con l’Accademia Ducale, il Concerto incompiuto n. 6 di Beethoven. Paolo Isotta, nel libro Altri canti di Marte, ha scritto: “Le interpretazioni di Ciammarughi sono di altissimo livello e mettono capo a una ricerca timbrica quale può essere concepita solo da un artista nato nel Novecento”. Il critico e musicologo Gian Paolo Minardi ha detto di lui che “l’impegno dell’interprete s’intreccia fruttuosamente con quello del critico, dello studioso, del comunicatore, nel segno di una sottile irrequietezza che traspare dalla stessa scrittura, una prensilità che si irradia in tanti riverberi, iperboli, incursioni fulminee in altri terreni poetici”.