Si è tenuta oggi la conferenza da parte del presidente Saverio Sticchi Damiani, Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera.
Di seguito alcune delle dichiarazioni rilasciate:
Sticchi Damiani: “Siamo qui per spiegare e motivare l’esonero di Luca Gotti.
La scelta di sollevare dall’incarico è sempre qualcosa di doloroso. La scelta è tecnica, figlia di valutazioni tecniche sul trend della squadra in questo inizio di campionato, si tratta di valutazioni che vengono sempre fatte nell’interesse del club. Questo è un campionato in cui non voglio avere lo scrupolo di non aver fatto il massimo possibile. In virtù di una visione in cui in questo momento la squadra occupa una posizione di classifica infelice, abbiamo una delle peggiori difese e il peggior attacco, ci ha spinto a fare una riflessione tecnica. Ringrazio Luca Gotti per il lavoro svolto. Lo considero un grande artefice della salvezza della scorsa stagione, devo dire, è stato molto faticoso comunicargli la notizia, dal punto di vista umano e personale, però quando si pensa al bene del Lecce, si accettano dei sacrifici emotivi. Ringraziamo lui e tutto il suo staff per i lavoro fatto fino. questo momento”.
Pantaleo Corvino: “In questi momenti non riesco a dare il meglio, non fa parte del mio dna. Lo dice la mia storia, il mio primo esonero è avvenuto dopo 32 anni di attività. Sono un responsabile. Gli esoneri non li detta, non li impone l’area tecnica, non li impone il responsabile dell’area tecnica, sono sempre decisione condivise con la società, con tutta la società e lo si fa nei momenti in cui c’è da fare delle analisi. Abbiamo fatto delle analisi, poi ognuno singolarmente fa delle riflessioni, personali e soggettive e sono qui per fare analisi. Dopo una settimana mi sono interfacciato con la società, per parlare di un eventuale cambiamento di rotta. Dopo dodici giornate abbiamo fatto delle considerazioni su quelle che sono, identità che deve avere una squadra, i risultati, noi a differenza di questi ultimi quattro anni, dove abbiamo avuto un’identità, sempre la stessa, dove non siamo stai mai nelle ultime tre posizioni. Noi abbiamo pensato che dopo dodici giornate abbiamo visto troppe diversità che non si erano mai create in questo club. Questo è il motivo. Per me sollevare un allenatore da un incarico è un trauma. Nemmeno io, come la società, non vogliamo avere scrupoli. Non c’è solo la società che ha delle responsabilità, le abbiamo anche noi, e sono pronto a prendermi delle critiche, perché prendo delle decisioni che possono portare a degli errori. Mi piacerebbe avere uno sceicco che mi permette di comprare giocatori più conosciuti. Oggi questo possiamo fare, se ci accettate così con i nostri errori andiamo avanti. Sappiamo che c’è chi “non ci vota”, fa parte del gioco, nessuno ha avuto il consenso universale. : «Il nome lo possiamo fare quando avremo gli accordi firmati, non è nel nostro DNA parlare prima. Ora ci serve il tempo di fare delle valutazioni e poi dimetterle in atto e in pratica. Non lo abbiamo in tasca.
Trinchera: “Trinchera: «Saper ascoltare è una virtù. Ci tengo a lanciare solo un spunto di riflessione, noi conosciamo la nostra reale dimensione, gli addetti ai lavori ci considerano sempre come i primi pronti a retrocedere, accade ogni anno. Gli addetti ai lavori, noi inseguiamo la strada del disfattismo e questo non non lo dobbiamo permettere. Perchè noi in momenti come questi, in cui siamo prima tifosi e poi dirigenti, stiamo male come i tifosi, ma per questo non vogliamo darla vinta, perché questa è una piazza che con la passione che ha possiamo sopperire alla differenza che c’è tra noi e gli altri. Dobbiamo rimanere compatti per poter raggiungere il nostro obiettivo. Ora la squadra ha bisogno di essere uniti”.
di Maria Taccogna