PIERANDREA FANIGLIULO 8-10-2018
E’ un Lecce sorprendente quello che si è mostrato al cospetto del campionato cadetto. In estate l’ambiente giallorosso era fiducioso ed erano tutti convinti del buon lavoro svolto ma i risultati stanno andando anche oltre le più rosee aspettative.Certo si potrebbe recriminare su quei 4-6 punti persi per strada se non fosse che la squadra è giovane e l’allenatore ed il direttore sportivo inesperti nella categoria. Un mix di tasselli mancanti che giustificano la discontinuità nei risultati ma non arretrano di uan virgola l’ottimo impatto avuto sino ad ora. Sette partite, 12 punti all’attivo, 13 reti segnate – una in meno del Foggia – e 8 subite con una differenza reti pari a +5, la migliore insieme a quella dell’Hellas che però ha una rete realizzata e una subita in meno.Meglio anche delle neo-promosse che in totale hanno realizzato gli stessi 12 punti dei giallorossi (Livorno 2, Cosenza 4, Padova 6).Adesso i tifosi volano con la fantasia ed il rischio che il volo diventi pindarico è dietro l’angolo.Il 2009-10, con in panchina Gigi De Canio, è stato l’ultimo anno dei giallorossi in serie B. In quella stagione l’avvio fu simile a quello attuale: squadra costruita per salvarsi, con tanti giovani, tanto entusiasmo, tante idee ma nessuna speranza di promozione. Dopo 7 giornate, e 2 sconfitte, i salentini avevano inanellato 11 punti, propedeutici alla prima promozione diretta della storia del Club.