Per la Juve doveva essere la partita della rinascita ed invece la filosofia calcistica di Giampaolo ha avuto la meglio. La Juve si presenta con Perin; Danilo, Gatti, Kalulu, Cambiaso; Locatelli, Thuram; Conceiçao, Koopmeiners, Yildiz; Weah. Il Lecce parte con il 4-3-3 ed in campo Falcone; Guilbert, Gaspar, Baschirotto, Gallo; Ramadani, Coulibaly, Rafia; Dorgu, Krstovic, Morente. Bastano cinque minuti ai bianconeri per far tremare il palo con Falcone battuto, ma, come avvenuto anche col Venezia, la truppa salentina resta sempre in partita. Qualche sortita di Cambiaso e compagni non scuotono il muro alzato dalla retroguardia giallorossa. Non ci sono prodezze degne di nota per la Vecchia Signora che si deve accontentare di un pari prima della fine della prima frazione, anzi, negli ultimi minuti del primo tempo è il Lecce a guidare la danza, Krstovic appare più vivace ed incisivo, niente male nemmeno Gallo e Rafia. Si riprende con il Lecce che sembra concentrato a dovere: Krstovic si avvicina al gol per ben due volte, la Juve non trova passaggi utili per imprimere un gioco fluido. Krstovic viene placcato (fallo da ultimo uomo) da Danilo, graziato dal solo cartellino giallo. Arriva la beffa per un buon Lecce, Cambiaso si proietta in avanti, effettua un tiro che finisce alle spalle di Falcone con la complicità di una deviazione di Gaspar, 0-1, il Lecce si trova in svantaggio immeritatamente. La svolta del match arriva quando Giampaolo mette la difesa a 3, centrocampo a 5 e attacco a due, con Krstovic-Rebic. Il croato smuove ancora di più e innesca i suoi compagni, il duetto con Krstovic è perfetto: quest’ultimo nei minuti di recupero trova il compagno di reparto con un cross basso, Rebic ringrazia e pareggia i conti, 1-1. Risultato giusto e Lecce rilanciato con questo risultato utile, Juve in crisi più di prima. Adesso la testa dei giallorossi sarà tutta per la trasferta contro la Roma.

Maria Taccogna